L’evoluzione verso il tipo spirituale

 

L’evoluzione personale può avvenire ponendo l’attenzione su almeno uno dei tre livelli energetici: Corpo, Mente e Spirito. Il compito di migliorarsi e concedere agli altri un’opportunità di miglioramento richiede Cura e costituisce un’intenzione davvero encomiabile.

Il Corpo è sicuramente il livello più facile da gestire attraverso la volontà, semplicemente perché è l’unico tangibile, lo sentiamo e possiamo essere pienamente responsabili del suo benessere. Dedicandoci al Corpo e acquisendo corrette abitudini alimentari, respiratorie e motorie va da sé che si liberano energie prima imbottigliate nel disequilibrio, recando beneficio anche al nostro cervello, se non altro perché in quella zona facciamo pervenire una maggior quantità di ossigeno e permettiamo alla circolazione di fluire naturalmente.

Pur tuttavia, se vogliamo cambiare le abitudini alimentari, dobbiamo in qualche modo modificare le nostre rappresentazioni mentali: i due canali viaggiano infatti a braccetto. Coloro i quali considerano il mondo da un punto di vista prevalentemente materiale, concentreranno i processi mentali soprattutto sul “corpo” e risulterebbe probabilmente inutile parlare loro di cambiare i pensieri: per questo tipo di persone, la consapevolezza sui processi cerebrali sarebbe appena un obiettivo da raggiungere; meglio comunicare nella stessa lingua e quindi, in questo caso, analizzare concretamente la situazione del fisico. Vale il medesimo discorso per le persone “mentali”, che partono invece dall’analisi dei propri pensieri per poter azionare un cambiamento, a qualsiasi livello: queste persone sono stimolate, come tutti, da un dato sensoriale, ma si focalizzano poco sul tangibile e cominciano immediatamente l’elaborazione cognitiva sul dato. Alla massima potenza, questi individui sono percepiti dagli altri come “estremamente razionali”.

Così come non esistono persone totalmente “fisiche” e persone totalmente “mentali”, tanto meno esistono persone esclusivamente “spirituali”, anzi: il tipo “spirituale” rimane un’ideale “utopico” e spesso viene percepito come uno che “vive fra le nuvole” e farebbe bene a “tornare coi piedi per terra”. Ma per essere persone “spirituali” non occorre fare gli eremiti o i monaci!

L’ignoranza culturale sulla “Spiritualità” è notevole. Per chiarire un po’ cosa s’intende, diciamo che si tratta di un livello superiore che pochi sfruttano consapevolmente, anche se – ogni volta che si verifica un’innovazione – l’avvenuto accesso a tale “livello” è assicurato.

Le persone maggiormente “spirituali” potrebbero essere caratterizzate come “estremamente creative”: dai “lampi di genio” nasce l’immissione sul mercato di un prodotto mai visto prima, l’ideazione di un servizio utile a cui mai in precedenza si era pensato, la variazione istintiva del tipo di comunicazione che nessuno in passato ci aveva insegnato, una nuova forma d’arte… E’ chiaro che l’invenzione ha dei presupposti, nasce cioè in precisi contesti economici, culturali e sociali, ma ciò non toglie il carattere di spiritualità all’aspetto creativo. La spiritualità, così intesa, è il vero motore dell’Universo, la mano armata dell’Intelligenza superiore, ciò che fa avanzare il mondo, fa salire all’umanità un gradino per volta, la fa evolvere verso l’auspicata perfezione, a tutti i livelli energetici.

Il “tipo spirituale” è spesso un capo scuola, semplicemente per il fatto che immette se stesso, la sua originalità umana, in tutto ciò che fa.

Il livello “corpo” da solo non fa crescere l’umanità, ma consente il miglior funzionamento del secondo livello, quello mentale. La mente è uno strumento utile a raccogliere dati e, attraverso connessioni neuronali e di coscienza collettiva, ad elaborarli e dar forma ordinata; ma se lo strumento diventa il timoniere, allora la vita è a rischio. La mente è fatta per dividere la realtà in categorie e schemi utili a comprendere meglio i problemi, a studiare razionalmente la realtà, soprattutto attraverso ciò che chiamiamo Scienza: la mente consente dunque all’umanità una crescita costante dal punto di vista psicofisico, ma la perdita del controllo mentale porta alla “follia” e alle controindicazioni che si manifestano ad esempio nell’inquinamento ambientale. Tali controindicazioni sono tutt’altro che sottovalutabili e si perpetuano per un motivo ben preciso: nella cultura occidentale e capitalistica, quella preponderante, c’è stato e c’è ancora uno spazio limitato per i tipi “spirituali”. L’uomo prevalentemente spirituale non avrebbe mai concesso a se stesso e al progresso tecnologico di alterare e inquinare l’ambiente o di creare mostri altamente distruttivi, se non in circoscritti spazi sperimentali finalizzati ad una sana crescita collettiva. Questo perché l’infinita potenzialità creativa non prescinde dalla saggezza che opera per il Bene e nel rispetto di ambiente e persone.

Per fortuna oggi è in atto un’inversione di tendenza, dettata dal numero sempre più elevato di anime disposte ad accedere con maggior frequenza al terzo livello energetico: persone non più disposte ad accettare la negazione di principi etici elementari alla base di un approccio superficiale, o il non approccio in molti casi, al significato profondo di “Vita”. Ricercare questo significato vuol dire dedicarsi al livello spirituale in modo da poter “controllare” gli altri due: il significato di vita è infatti essenzialmente creativo, nel senso più alto del termine.

Come tutti i macro cambiamenti di epoca, anche quello che stiamo vivendo è incidentato da bruschi momenti di crisi personale e sociale, che sono sotto gli occhi di tutti; nelle fasi di “purificazione”, tali rivolgimenti accadono normalmente e la maggior intensità di sofferenza a cui l’umanità si sottopone serve al suo Risveglio: in sostanza stiamo “toccando il fondo” per poi risalire a vette che, nella storia dell’uomo, soltanto pochi illuminati finora erano riusciti a scorgere.

Per cambiare e salvare se stessa, l’umanità deve aggiungere alle odierne azioni la consapevole ricerca individuale e di gruppo del significato profondo di “Vita”, l’unica ricerca in grado di pacificare, di produrre esistenze coscienti e pura creatività, di “ri-collegare” materia e spirito, di salvare l’uomo dall’autodistruzione. La scoperta di chi siamo veramente porta Amore, Unità, Entusiasmo che smuove le montagne, Dono disinteressato, Condivisione di conoscenze, rinnovate energie…

Nello scoprire la spiritualità, l’Uomo integra le funzionalità complementari dei due emisferi cerebrali (emozionale e razionale), e queste ultime con il senso dell’anima: esce naturalmente la vocazione dando a ciascuno la possibilità di esprimere il proprio massimo potenziale senza tensioni, necessità di apparire e rincorse all’oro.

Tengano conto di ciò i genitori, gli insegnanti, i politici, i leader mass mediali e culturali, i giudici e tutti coloro che hanno ruoli di responsabilità e coordinamento.

Questa Consapevolezza permetterà la crescita di chi ci sta accanto e ci renderà presenti e vigili, davvero vivi e sempre aperti nel captare i messaggi dei nostri simili, della natura e di quella Intelligenza superiore che ci permette di Essere.

La nostra strada richiede un cammino di Illuminazione.

 

Lascia che le cose siano.
E’ questa la via per trovare il tuo centro.

Tulku Thondup

Dalla mente al cuore