Etica politica… la palla ai poeti?

 

Cos’è l’Etica

L’Etica è quella parte della Filosofia che studia i Valori ed i problemi connessi all’agire umano.

Cos’è la Politica

La Politica è l’arte di governare: un modo, un atteggiamento, una condotta mantenuta in vista del raggiungimento di determinati fini. In un certo senso riguarda pure la “cura delle anime”.

Come si coniugano Etica e Politica

L’Etica sta alla base di una Politica con la P maiuscola, quella Politica che si esplica come un Servizio alla collettività. Prima di ogni scelta e di ogni azione, un Politico serio deve chiedersi quali sono i Valori che lo spingono ad impegnarsi in ruoli pubblici; prima di proporsi agli elettori, un partito deve avere chiara la propria piattaforma valoriale.

La Politica è dunque strettamente legata all’Etica, perché sono i Valori, ciò che è importante e in cui si crede profondamente, che determinano gli obiettivi, le decisioni ed i comportamenti quotidiani.

Cosa impone l’Etica politica

L’Etica politica impone alle persone oneste e coerenti la proposizione di una chiara Visione del futuro.

Se la politica non propone all’inizio una Visione condivisa di città, di stato, di società, e vive alla giornata badando viceversa a soddisfare interessi personalistici e lobbistici, allora non è una Politica etica, bensì il suo contrario, che non ha un nome, ma sfocia in un legame patologico al potere che si manifesta in un’organizzazione spesso priva di criteri legati al merito e alla competenza, e si concretizza in una distribuzione del reddito fortemente squilibrata e moralmente ingiusta.

Quali sono i veri motivi per cui si entra nell’arena politica?

Quale senso spirituale s’intende dare alla propria partecipazione?

Una politica che si dedica esclusivamente alla contrapposizione dialettica e al lato materiale (alla pura “soluzione dei problemi” e alle manovre finanziarie), e non poggia su una Filosofia, oserei dire una Spiritualità, che ne indirizzi i piani strategici, finisce per ridursi a semplice amministrazione, ad una gestione a volte succube dell’apparato burocratico e poco dedita a realizzare idee e progetti innovativi. L’evoluzione viene compromessa soprattutto dalla mancanza dei fondamentali elementi di leadership.

La politica intuitiva

In un mondo tanto legato alla mente, pare quasi utopia pensare ad una Politica basata sull’Intuizione, l’attitudine a conoscere l’intima essenza delle cose senza dover ricorrere al ragionamento (virtù tipica del poeta). L’intuizione nasce da un’intelligenza superiore per cui l’oggetto è immediatamente presente alla coscienza, ed il presentimento, una sorta di chiaroveggenza che tanto servirebbe in Politica, diventa naturale. Laddove è assente la capacità intuitiva/immaginativa e manca anche la consapevolezza sui Valori e il loro significato condiviso, la politica rischia di diventare nient’altro che un mezzo per soddisfare egoistici interessi di parte. Quando si invoca “il potere ai poeti” (cito Roberto Benigni) s’intende richiamare proprio quelle virtù spirituali intrinsecamente legate al “Bene”, perché si presume che i veri poeti siano conduttori sani di Giustizia, Autenticità, Onestà, Equilibrio, Bontà, Bellezza, Saggezza in quanto capaci di godere come pochi dell’attimo presente e di vedere oltre gli aspetti prettamente materiali e mentali, dando un senso più alto alla realtà delle cose.

Si presume infine che il poeta sia capace di una migliore Visione d’insieme perché, emozionandosi e scrivendo, riesce a traslare il particolare nel universale.

L’Etica del Poeta

Se fosse vero che il Poeta porta in sé un’Etica di fondo orientata al “Bene”, allora potrebbe davvero costituire il miglior interprete di una Politica etica; ma introdurre questo parametro nelle scelta dei nostri rappresentanti sarebbe scelta assai innovativa e apparentemente troppo azzardata per una società così razionale e condizionata dagli schemi precostituiti, tanto da sembrare un rischioso salto nel buio.

Tuttavia l’obiettivo di rendere poesia la Politica è una sfida troppo eccitante per non essere intrapresa…